Jyllands-Posten è percepita come un quotidiano conservatore che ha suscitato polemiche, in particolare per le sue posizioni su temi sensibili come l'immigrazione e la libertà di espressione. La pubblicazione delle vignette di Maometto ha segnato un punto di non ritorno, portando a una reputazione di provocazione e insensibilità. Tuttavia, alcuni lettori apprezzano la sua posizione ferma su questioni di libertà di stampa. In generale, il quotidiano è visto come un attore divisivo nel panorama mediatico danese, con un pubblico che si schiera nettamente a favore o contro di esso.
Le fonti di notizie danesi e internazionali tendono a criticare Jyllands-Posten per la sua mancanza di sensibilità e il suo ruolo nel fomentare divisioni sociali. Testate come Politiken e Berlingske hanno evidenziato le conseguenze delle sue pubblicazioni, mentre altre, come Ekstra Bladet, si concentrano più sull'effetto del giornale sull'opinione pubblica. Le discussioni critiche avvengono spesso nei dibattiti accademici e nelle manifestazioni pubbliche, dove il giornale è visto come un simbolo di provocazione.
I temi emergenti intorno a Jyllands-Posten includono la libertà di espressione, il dibattito sulla censura e le politiche sull'immigrazione, che sono al centro delle discussioni pubbliche in Danimarca.
Questi argomenti sono in primo piano poiché la Danimarca affronta sfide relative alla sua identità culturale e alla gestione della diversità, spesso amplificate dalla retorica di Jyllands-Posten.
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